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#agenda2030

La Regione Umbria sta sviluppando la propria Strategia per lo Sviluppo Sostenibile, coerente con quella nazionale e con l’Agenda 2030.
L’Agenda 2030 è un programma sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU, pensato per assicurare uno sviluppo del pianeta rispettoso delle persone e dell’ambiente, incentrato sulla pace e sulla collaborazione.

La Strategia Regionale fornirà proposte concrete per migliorare le condizioni economiche, sociali e ambientali e per orientare lo sviluppo umbro.

Zero povertà

Sono 736 milioni le persone che nel mondo vivono con meno di 1,90 dollari al giorno. In Italia persistono differenze territoriali: quasi la metà (44,4%) degli individui residenti nel Mezzogiorno è a rischio di povertà o esclusione sociale, mentre al Nord il 18,8% della popolazione si trova in tale condizione.

Zero fame

Dal 2014 è tornato a crescere il numero di persone che nel mondo soffrono la fame, nel 2017 erano 821 milioni. In Italia dal 2010 al 2017 l’uso di pesticidi e diserbanti in agricoltura è diminuito del 20%, ma tra il 2016 e il 2017 è aumentato l’utilizzo di fertilizzanti.

Salute e benessere

Diversi i progressi fatti su scala globale: si è passati dai 9,8 milioni di bambini sotto i cinque anni che hanno perso la vita nel 2000, ai 5,4 milioni del 2017. In Italia, dopo il trend di forte diminuzione avvenuto fino al 2016, il tasso di mortalità per incidente stradale nel 2017 è tornato ad aumentare.

Istruzione e qualità

Nel mondo sono 750 milioni gli adulti analfabeti, due terzi dei quali sono donne. In Italia restano forti disuguaglianze, evidenti per la quota di laureati tra i 30-34 anni (21,6% nel Mezzogiorno, rispetto alla media nazionale del 26,9%) e per l’uscita precoce dal sistema di formazione, al 18,5% rispetto alla media italiana del 14%.

Uguaglianza di genere

Nel mondo le donne rappresentano il 39% della forza lavoro, ma detengono solo il 27% delle posizioni manageriali. In Italia c’è stato un sensibile miglioramento dal 2010 al 2017, grazie all’aumento della quota di donne negli organi decisionali e nei consigli di amministrazione delle società quotate in borsa.

Acqua pulita e igiene

Nel mondo, 785 milioni di persone non hanno accesso ad acqua potabile. Dal 2014 è cresciuto il numero di famiglie italiane che denunciano l’inefficienza del sistema di gestione dell’acqua (10%), con prestazioni migliori al Nord Italia rispetto al Centro e al Mezzogiorno.

Energia pulita e accessibile

Nel mondo la quota di energia da fonti rinnovabili è arrivata al 17,5% dei consumi finali. In Italia capofila del consumo di energia pulita sono la Valle d’Aosta (89%) e le province autonome di Trento (45%) e Bolzano (66%), mentre la media nazionale è ancora al 17%.

Lavoro dignitoso e crescita economica

Nel 2018 il tasso globale di disoccupazione è sceso al 5%. In Italia i giovani disoccupati che non studiano né si formano (Neet) hanno raggiunto i livelli più alti dell’Ue. Permangono fortissime differenze tra le regioni del Mezzogiorno ben distanti da quelle del Centro e del Nord in termini di output economico e di occupazione.

Industria, innovazione e infrastrutture

A livello globale crescono le imprese dei settori ad alta-media tecnologia, che rappresentano il 45% del valore totale della produzione. In Italia migliorano gli indicatori relativi alla diffusione della banda larga, all’utilizzo di internet, al tasso di ricercatori e alla quota di merci trasportate su ferrovia.

Ridurre le disuguaglianze

In molti Paesi cresce la quota di ricchezza nelle mani dell’1% della popolazione. In Italia a partire dal 2015 migliora la situazione grazie alla ripresa del tasso di variazione del reddito familiare pro capite per il 40% più povero della popolazione e a quello per il totale della popolazione. Aumenta il rischio di povertà e permangono elevate le diseguaglianze territoriali e il divario di genere.

Città e comunità sostenibili

Circa 3,5 miliardi di persone vivono in città, numerodestinato a lievitare a 5 miliardi nel 2030. La situazione italiana risulta peggiore di quella del 2010. Dal 2015 si segnala una ripresa dovuta al miglioramento della quota di rifiuti urbani conferiti in discarica sul totale della raccolta (dal 56,80% del 2006 al 23,40% del 2017). Cresce invece l’indice di abusivismo edilizio.

Consumo e produzioni responsabili

A livello globale l’impronta ecologica cresce a un ritmo maggiore del Pil. L’Italia registra progressi nell’indice di circolarità della materia e nella percentuale di riciclo dei rifiuti, è costante la diminuzione del consumo di materiale interno per unità di Pil.

Agire per il clima

Nel 2017 la concentrazione di CO2 in atmosfera ha raggiunto nuovi livelli record, pari al 146% dei livelli pre-industriali. Negli ultimi 10 anni sono presenti i 6 anni più caldi di sempre, 5 di questi registrati dal 2015 in poi. Tornano ad aumentare le emissioni gas serra dell’Italia dal 2014. Tre quarti di queste provengono dal settore produttivo, mentre il resto è causato dai consumi familiari.

La vita sott’acqua

La quota globale delle risorse ittiche in condizioni di sostenibilità biologica è scesa dal 90% del 1974 al 67% nel 2015. Per l’Italia la situazione migliora fino al 2015 per peggiorare drasticamente nel biennio successivo, soprattutto per lo sovrasfruttamento degli stock ittici, che risulta l’83,3% rispetto alla media europea del 42%.

La vita sulla terra

Le risorse naturali hanno subito dal 1950 un declino senza precedenti. Una specie su otto è a rischio estinzione. Per l’Italia la tendenza è estremamente negativa, causata dal netto peggioramento relativo alla frammentazione del territorio e al consumo di suolo.

Pace, giustizia e istituzioni forti

Aumentano gli omicidi di attivisti per i diritti umani, giornalisti o sindacalisti: tra gennaio-ottobre 2018, in 41 Paesi ne sono stati uccisi 397. Peggiora la situazione italiana, dovuta soprattutto a un aumento del sovraffollamento delle carceri (114 detenuti per 100 posti nel 2017).

Partnership per gli obiettivi

Nel 2018 in diminuzione del 2,7% gli aiuti pubblici verso i Paesi in via di sviluppo, rispetto al 2017. Dopo sei anni di aumento costante, nel 2018 la spesa per Aiuto pubblico allo sviluppo in Italia è diminuita in modo significativo con una riduzione del 21,3% in termini reali rispetto al 2017, cifra destinata a scendere ancora stando alle previsioni della Legge di Bilancio 2019.

Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile

La Regione Umbria ha elaborato i LINEAMENTI PRELIMINARI PER LA DEFINIZIONE DELLA STRATEGIA REGIONALE PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE DELL’UMBRIA


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